SCAPIGLIATO: Discarica eterna, servizio inefficiente che a noi costa il 52% in più della media nazionale…
“Dalla presentazione della verifica del piano di sviluppo Polo Impiantistico di Scapigliato fatta nella Commissione Garanzia e controllo del 21 marzo u.s.”, spiega Mario Settino, “emerge chiaramente, a nostro avviso, che nonostante un investimento che supera 92 milioni di euro in 15 anni la discarica continuerà ad essere una discarica senza alcun vantaggio effettivo per i cittadini, ne per una diversa gestione della raccolta rifiuti.
Si passerà dagli attuali 430.000 tonnellate annue, di cui l’80% rifiuti speciali non pericolosi e il 20% di derivazione urbana (dato 2016) a 460.000 tonnellate almeno fino al 2031, consentendo lo smaltimento di ulteriori 6 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi. Non è prevista nessuna riduzione di conferimento di rifiuti. Sono previste inoltre 90.000 tonnellate di FORSU (Frazione organica rifiuti soli urbani) all’anno (il materiale raccolto dalla raccolta differenziata dell’organico, altrimenti detto umido) da destinare al Biodigestore anaerobico, che ci costerà ben 35 milioni di euro. Tutto questo, quando sarebbe invece possibile realizzare un impianto di compostaggio dedicato solo al nostro territorio, con investimenti molto inferiori, ed inoltre, in base alla normativa, attivare un sistema di Auto-Compostaggio e Compostaggio di Comunità (come ad esempio la Regione Piemonte che ha lanciato un bando da 360.000 euro per i comuni in tal senso), che permetterebbe di ridurre in maniera significativa la produzione di scarti organici, il benessere/la vivibilità del cittadino nella sua città e la cura dell’ambiente nel quale vive. Mentre aspettiamo un bando simile dalla Regione Toscana, a Rosignano si spenderanno 92 milioni € per ampliare la discarica di Scapigliato e accumulare altri 6.000.000 di tonnellate di rifiuti! ”.
“I cassonetti resteranno ancora per le strade, la selezione dell’indifferenziato avverrà all’interno di Scapigliato, tramite un impianto di selezione che separerà i rifiuti”prosegue Elisa Becherini, “ma non s’intravede nessuna prospettiva che possa far immaginare una riduzione dei rifiuti (oggi a Rosignano l’indifferenziato medio è pari a 541 kg/abitante all’anno, dati Catasto Rifiuti ISPRA 2015, contro una media nazionale di 250 kg/abitante). Non è prevista nessuna azione che possa far pensare a far diventare i rifiuti materiali da ricondizionare e distribuire in forme utili alla comunità, e nemmeno una diversa modalità di raccolta dei rifiuti con un sistema “porta a porta”, quindi neanche la possibilità di applicare la tariffa puntuale, cioè il pagamento effettivo dei rifiuti effettivamente prodotti. Eppure è ormai consolidato il fatto che grazie all’estensione della raccolta Porta a Porta e il progressivo abbandono dei cassonetti stradali, in molti comuni, è aumentata notevolmente la percentuale di Raccolta Differenziata (un esempio concreto la Sardegna che ha ottenuto una raccolta differenziata del 56%, con ben 206 comuni su 377 che superano il 65% previsto dalla normativa nazionale)! Rosignano invece è ancora intorno al 40% pur avendo nel territorio comunale una discarica di queste dimensioni dal 1982 . Purtroppo, scontiamo anche un disinteresse assoluto ed un ritardo di competenza gestionale da parte dell’Amministrazione comunale, che provoca come conseguenza il pagamento alla Regione della cosiddetta “ecotassa” per non raggiunta le percentuali minime di raccolta differenziata, soldi dei cittadini gettati via per il terzo anno. Quando invece il Piano dei Rifiuti redatto dall’Ato Toscana Costa prevede che l’area di Rosignano – Cecina sia “altamente idonea” alla raccolta dei rifiuti mediante il porta a porta”.
“Come è possibile pensare di riutilizzare la CO2 per creare nella zona limitrofa alla discarica delle aziende agroalimentari di pregio (serre, ecc.)?” chiede Francesco Serretti, “Proprio quelle aree che vedono per quei cittadini che vi abitano, a seguito di cause penali, il riconoscimento del danno economico ed esistenziale (miasmi) a causa della presenza della discarica più grande della Toscana (attualmente è in corso la causa civile che ne deve stabilire l’entità). Infine, risulta evidente che non è prevista nessuna riduzione della tariffa che i 32.000 abitanti di Rosignano pagano, con un costo medio pro-capite pari a circa 256 €/anno, contro la media nazionale di 168 €/anno per abitante (Rapporto ISPRA 2016). Quindi una tariffa superiore alla media italiana del 52%! Nonostante un investimento cosi elevato nessuna prospettiva di riduzione! Considerando poi la bassa percentuale di Raccolta Differenziata di Rosignano e l’impatto ambientale dei cassonetti per strada e dei rifiuti conferiti in discarica , il servizio fornito nel nostro territorio può essere serenamente definito tra i meno efficienti ed efficaci a livello nazionale.
Attualmente il progetto relativo al Polo impiantistico di Scapigliato è sottoposto a VIA (Valutazione impatto ambientale) da parte della Regione Toscana. Tutta la documentazione è visionabile sul sito www.regione.toscana.it/via, allo scopo di poter presentare delle osservazioni. Per far sì che arrivino in Regione più contenuti possibili invitiamo i cittadini a farsi promotori in prima persona di ogni istanza in tal senso entro il 18 maggio, affinché si possa determinare un cambiamento radicale e veramente innovativo verso una gestione sostenibile dei rifiuti a Rosignano.