La Basilicata secondo Luigi Di Maio
LA BASILICATA secondo Luigi Di Maio
In Basilicata ha votato il 47% degli aventi diritto. Da oggi in Basilicata c’è un Presidente di Regione eletto, che rappresenta meno di un quarto della popolazione. Pittella (PD) rappresenta una minoranza dei lucani, come Ignazio Marino a Roma (votato solo da 1 elettore su 4) e infatti di cui quasi nessuno condivide l’operato. La mia domanda su questo è solo una: che vuole fare la maggioranza dei cittadini della Basilicata? Il 53% circa che non è andato a votare si palesi, si organizzi, faccia liste indipendenti, si faccia vivo. Partecipi.
Al netto di questo, il dato di oggi del candidato Presidente M5S Pedicini in Basilicata (13%) si attesta poco sotto la media dei nostri candidati presidenti ottenuta a febbraio (16%), perciò lo reputo un ottimo risultato, soprattutto se pensiamo che a febbraio ci fu uno Tsunami Tour di dimensioni epiche, questa volta invece Beppe è stato solo due giorni in Basilicata (a Matera e Potenza), senza quindi il consueto “effetto calamita”, per di più in una Regione devastata dall’emigrazione giovanile (la generazione che usa principalmente internet). Per questo penso che quella compiuta dai nostri candidati M5S in Basilicata sia stata una vera e propria impresa. Un grande abbraccio e complimenti per la vostra elezione in consiglio regionale.
L’impresa compiuta in questo momento storico è ancora più evidente se pensiamo che il nostro Giancarlo Cancelleri in Sicilia (al sud) ad ottobre 2012 (dopo aver battuto la Sicilia in lungo e in largo: 30 comizi di Beppe Grillo in 15 giorni e l’attraversamento a nuoto dello stretto di Messina) mise insieme il 18%, e la lista prese 4 punti percentuali in meno, stesso divario della Basilicata oggi. Dopo soli 3 mesi nella stessa Sicilia però alle elezioni nazionali abbiamo preso addirittura il 31% (media camera-senato).
Il nostro dato regionale in Basilicata è in linea con gli altri e lo ricordo per le strumentalizzazioni dei prossimi giorni. Anche in merito all’affluenza: Sicilia 2012 e Basilicata 2013 hanno gli stessi dati di affluenza, la proiezione quindi alle prossime nazionali promette bene…
Simile fu il risultato a Febbraio anche in Molise (regione molto simile alla Basilicata), dove lo stesso giorno il Movimento 5 Stelle totalizzò il 12,18% alle regionali e il 27,15% alle nazionali, con lo stesso scarto di voti tra il Presidente e la lista, circa il 4%. Ma quella volta, come ho già detto, ci fu uno “Tsunami Tour” in tutta Italia che ci diede un enorme risalto mediatico. Vi chiedo, visto che era lo stesso giorno: erano voti in più alle nazionali o in meno alle regionali?
Lo stesso nel Lazio: 16% di lista e 26% al Senato (risultato a ribasso perché non votano gli over 25). 10 punti percentuali di scarto lo stesso giorno, nella stessa urna elettorale, con la stessa matita.
Poi c’è il voto disgiunto. “Vorrei ma non posso”, è questa l’espressione giusta per leggerlo. E’ evidente quale sia il fenomeno del voto disgiunto: il 13% di Pedicini alla presidenza stona con il 9% di lista. È chiaro che il 13% dei votanti avrebbe voluto votarci anche alla lista, ma non poteva, perché doveva votare il “candidato di riferimento” al consiglio regionale (che era in un’altra lista di partito…). Classico voto d’amicizia, parentela, etc.
Ma anche questo l’abbiamo già visto succedere, in Sicilia 4 punti di scarto nel 2012 tra candidato presidente e lista, così come in Molise e Lazio nel 2013.
Il dato vero di questa giornata è che da una parte dobbiamo guadagnarci la fiducia di tante altre persone in Basilicata e questo starà ai nostri consiglieri eletti. Dall’altra però, se non ci fossimo stati noi a queste regionali, i risultati delle elezioni sarebbero stati una vera e propria schedina del totocalcio. Forza M5S!