Qual’è il reale stato del nostro mare?
Quando si parla di qualità e del nostro mare, ci si basa su dati che non forniscono il reale stato, ma che sono il risultato di analisi che riguardano solo due microrganismi, precisamente Enterococchi intestinali ed Escherichia coli; Indagini di Arpat o Goletta verde di Legambiente si fermano a questo tipo di analisi, che però non sono la dettagliata fotografia dello stato di salute delle acque costiere; I test italiani non controllano l’inquinamento chimico del mare, le analisi delle acque marine per la balneabilità, disposte dalle Agenzie regionali per l’ambiente, si concentrano, attenendosi ad una europea, sulla concentrazione dei batteri fecali, escludendo indagini in grado di evidenziare l’inquinamento chimico del mare e delle spiagge; la normativa comunitaria non contempla i contaminanti chimici, ma delega alle autorità locali il compito di tutelare la salute pubblica; ci chiediamo se la nostra amministrazione abbia mai commissionato indagini sullo stato chimico del nostro mare, riprendendo quella delega che la norma europea concede, svolgendo quindi un ruolo attento ed attivo nel monitoraggio delle acque costiere. Abbiamo perciò inviato agli atti un’interpellanza con risposta scritta, per capire se l’amministrazione di Rosignano si sia mai attivata con atti, richieste, incarichi ecc… per informarsi circa lo stato delle acque costiere e della spiaggia in termini di inquinamento chimico.
Considerando che i limiti della norma europea investono non solo il nostro Comune,
ma l’intera Italia, vogliamo lavorare anche a livello regionale e Europeo, facendoci promotori
per arrivare a fare in modo che si arrivi ad analisi più complete.
I due parametri batterici possono essere l’indice della presenza di patogeni pericolosi per l’uomo, come salmonella o virus causa di gastroenteriti, ma non forniscono alcuna indicazione circa lo stato dell’inquinamento chimico delle acque o la pulizia della sabbia; anche la presenza di concentrazioni oltre i limiti di legge nelle acque e nei sedimenti di composti tossici di metalli pesanti come mercurio, cromo, piombo, arsenico, nichel, Tributilstagno, può arrecare gravi danni all’uomo ed anche agli organismi marini;
Se potessimo allargare lo sguardo e verificare sia la presenza nel mare di microrganismi batterici che di metalli pesanti, forse il livello di balneabilità delle nostre acque costiere potrebbe risultare meno idilliaco, ma più veritiero, poiché frutto di indagini complete e non parziali. Una reale conoscenza dello stato del nostro mare porterebbe ad un passo avanti per una completa conoscenza delle possibili complicazioni per la nostra salute.
Che nelle acque costiere sia presente un grado di inquinamento chimico è accertato: lo studio condotto dal dottor Claudio Marabotti, assieme ai colleghi Elio Venturini, Paolo Scarsi, pubblicato sulla rivista medica internazionale “International Journal of Occupational Medicina and Environmental Health” riporta i dati dell’E-PRTR, riguardanti le installazioni industriali presenti nel nostro Comune, tali dati attestano rilascio di livelli elevati di metalli pesanti. Occorre ricordare che nel 2013 un’inchiesta della Procura di Livorno evidenziava che Solvay aveva attivato «un sistema di scarichi in mare non mappati che permettevano all’azienda di diluire sostanze come mercurio, piombo, selenio e fenoli vari affinché nel momento in cui questi arrivavano a valle risultassero in regola con i parametri previsti dalle normative di legge». L’inchiesta si è conclusa attraverso un patteggiamento con multe a 4 dirigenti e l’obbligo di effettuare un piano di risanamento, bonifica e messa in regola entro il 2015; anche in merito a questo con la nostra interpellanza chiediamo se il Sindaco sia al corrente degli esiti della bonifica imposta dalla Procura a Solvay, in particolare quali siano esattamente e dettagliatamente le azioni e gli interventi svolti dall’industria per ripristinare i livelli ambientali.
Come sempre informeremo i cittadini sulle risposte ottenute.
Il Testo completo dell’Interpellanza
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