In merito al nuovo progetto inerente la realizzazione di 6 pozzi sull’alveo del…

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In merito al nuovo progetto inerente la realizzazione di 6 pozzi sull'alveo del fiume Cecina, ipotizzato da Solvay, e reso noto nell'articolo pubblicato sul Tirreno qualche giorno fa, il M5S desidera esprimere fermamente la propria contrarietà.
Così come già evidenziato nelle nostre linee di programma che presenteremo alle prossime elezioni amministrative, riteniamo sia assolutamente necessario ribadire il concetto che Solvay debba prendere adesso in considerazione lo studio di fattibilità per la costruzione di un dissalatore.
Premesso che Solvay ha contratto, nel corso degli anni, un debito-ecologico sociale per quanto riguarda le estrazioni di salgemma, bene comune e limitato, che hanno portato ad un consumo sconsiderato d'acqua ( così come riportato da diversi studi universitari ) il M5S Rosignano chiede che le problematiche sopra esposte ed il fabbisogno di sale, ad usi industriali, debbano essere risolti con l'installazione di un dissalatore che consentirebbe, allo stesso tempo, di ricavare dal mare sia acqua che sale e che gli venga fornita energia sfruttando le nuove tecnologie e fonti rinnovabili.
"Accantonare" l'idea della realizzazione adducendo alla "troppa onerosità" la causa non è una motivazione che il M5S Rosignano può accettare e che una multinazionale con fatturati dell'ordine di milioni di euro può indicare come scusa.
Chiediamo quindi che i "segnali positivi", evidenziati più volte a parole, nel corso degli ultimi mesi, dall'amministrazione comunale e da Solvay stessa, riguardanti la volontà di proseguire costantemente l'attività industriale sul territorio si tramutino in atti concreti ed investimenti atti a valorizzare l'industria ed a tutelare l'ambiente in cui è inserita.

ROSIGNANO. Tramontata l’ipotesi della realizzazione del progetto Idro-s, Solvay ha presentato in questi giorni un progetto alternativo per la realizzazione di sei nuovi pozzi sull’alveo del fiume Cecina. Il progetto tecnico e la valutazione di impatto ambientale è già stata presentata poche settimane fa in Regione Toscana. “Nuovo sistema idrico industriale per l’attività mineraria”, questo il nome del progetto alternativo ad Idro-s finalizzato alla delocalizzazione dei pozzi e riduzione dei prelievi del subalveo del fiume Cecina nel tratto compreso tra la Cacciatina e il ponte di Monterufoli. La premessa di Solvay fa riferimento proprio all’impossibilità della realizzazione di Idro-s, progetto che prevedeva l’utilizzo per scopi industriali di un pozzo e degli apporti derivanti dai cavi esterni sulla sponda sinistra del fiume Cecina proprio nel comune di Montescudaio.
Progetto tramontato dopo una lunga battaglia con gli ambientalisti a colpi di ricorsi al Tar e in Regione, e anche per il muro contro muro iniziato tre anni fa dal sindaco di Montescudaio Aurelio Pellegrini, che intraprese la sua battaglia a difesa dell’acqua presentando in procura una denuncia per danno ambientale contro la Provincia di Pisa e la Solvay. Il tutto accompagnato da un’ordinanza che intimava la cessazione degli emungimenti idrici. Una battaglia ancora in corso presso il tribunale delle acque e per la quale il primo round si è concluso a favore del Comune di Montescudaio.
Nel nuovo progetto Solvay usa il termine “delocalizzazione” per riferirsi allo spostamento più a monte di nuovi pozzi in sostituzione di quelli in zona della Cacciatina, nel comune di Montecatini Val di Cecina. Dopo uno studio tecnico Solvay punta con il nuovo progetto a realizzare fino ad un massimo di 6 nuovi pozzi, profondi tra i 15 e i 20 metri e distanti oltre 250 metri dall’alveo del fiume Cecina. Quattro individuati nella zona est e due nella zona ovest di Ponteginori.
Solvay sembra non porre alternative a questo nuovo progetto. Che secondo l’azienda «comporta benefici sia per il riequilibrio del livello della falda freatica sia, più in generale, per la riduzione dell’impatto delle attività industriali sulla gestione delle risorse idriche in un settore strategico della Val di Cecina con risultati del tutto simili, per ciò che attiene lo stress della falda freatica, a quelli ottenibili con il progetto Idro-s».
Tramontato definitivamente il già citato Idro-s, ancora una volta viene accantonata la possibilità di utilizzare un dissalatore, ipotesi definita come in passato «opera troppo onerosa».

via Movimento 5 Stelle Rosignano’s Facebook Wall

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