SU CROM TROPPA OPACITÀ, TRASPARENZA E’ GARANZIA DI OGNI DIRITTO E LIBERTÀ’
Il CDA di CROM è illegittimo? SI’, secondo quanto comunicato dal Dipartimento Pari opportunità il 21/1216. Il Dipartimento ha fatto sapere allo stesso CDA, e per conoscenza al Sindaco di Rosignano, che non rispetta l’equilibrio di genere (cioè che il genere meno rappresentato ottenga almeno un terzo dei componenti dell’organo, in base al DPR 30 novembre 2012 n.251). Essendo stato nominato con la presenza di sole donne, non rispetta tale requisito.
Un CDA che, secondo le parole dell’Ass.re e Vicesindaco Donati, aveva tutti requisiti e le competenze per gestire la CROM!
Ci poniamo le seguenti domande:
A seguito di tale comunicazione, il CDA si doveva dimettere entro il 19/01/17; Come mai a tutt’oggi è ancora in carica?
Quali sono le motivazioni per cui non si è proceduto alla nomina di un nuovo organo di governo di CROM?
Per il mancato rispetto di tale scadenza c’è il rischio di sanzioni?
Inoltre, il CDA, a nostro avviso presentava, al momento della nomina, elementi di inconferibilità
(nomina di un direttore di Farmacia a Presidente del CDA). A tale proposito, nella Commissione Consiliare Garanzia e Controllo del 17 gennaio, ci è stato risposto che l’ANAC aveva confermato la legittimità della nomina.
Facciamo presente che, a seguito di una nostra richiesta di atti, ci è stato comunicato che non esiste nessuna documentazione relativa alla valutazione dell’ANAC sulla nomina del CDA di CROM e sulla nomina del Presidente dello stesso. Permangono tutti i dubbi sulla legittimità della nomina del CDA e sulla nomina del suo Presidente.
Per quanto riguarda la Valutazione del Responsabile anticorruzione, in merito a cause di incompatibilità ed inconferibilità del Consiglio di Amministrazione CROM insediatosi in data 17 Maggio 2016, ci viene risposto che non esiste documentazione formale in merito! Per cui è inevitabile un’altra domanda:
Come si può pensare di gestire una società pubblica, affermando che l’organo di governo ha tutti i requisiti per una migliore ed efficace governance della stessa? Le responsabilità di tutto questo sono degli Enti soci di CROM, a partire dal Comune di Rosignano, che ne detiene il 75% della quota di partecipazione.
Anche per quanto riguarda la nomina del Responsabile Anticorruzione di CROM, nomina approvata dal CDA il 13/12/16, abbiamo espresso forti perplessità: risulta che tale figura presenta un grado di parentela con un membro del CDA stesso.
Come può redigere la valutazione anticorruzione con un tale conflitto?
Infine, non abbiamo ricevuto nessuna risposta in merito al percorso di valutazione economica, relativamente alla proposta fatta dall’amministrazione comunale alla CROM per la gestione dei servizi cimiteriali per l’anno finanziario 2017, nemmeno l’atto di di verifica del costo che ha portato alla definizione dell’importo di 233.000 euro (il 50% di quanto speso per la stessa gestione nel bilancio 2016). Siamo sicuri che il nuovo gestore, individuato dal bando previsto per l’assegnazione dei servizi cimiteriali, riuscirà a gestire tali servizi con la stessa continuità ed efficacia fin qui svolta da CROM?
La gestione di CROM pone troppi interrogativi, innanzitutto sulla gestione stessa, approssimativa e
formalmente illegittima del suo CDA , poi sulla trasparenza;
nel dare risposte a domande tese al chiarimento dei dubbi, e poste nell’interesse della cittadinanza, ci vengono rilasciate risposte verbali che ad una verifica più attenta, tramite richiesta di atti, non rispondono al vero.
Questo lo riscontriamo anche in altre vicende, l’impressione è che non si trasferisca le informazioni per intero, un atteggiamento che riteniamo inopportuno e grave. Noi pensiamo che informare i cittadini sia un compito fondamentale per chi governa, ispirato alla trasparenza, e deve essere permessa la conoscenza di tutto quanto concerne l’amministrazione pubblica. Su CROM non registriamo trasparenza, e ciò va a danno dei cittadini e getta seri dubbi sul modo di governare di questa amministrazione, che adotta atteggiamenti ambigui nel gestire il diritto all’informazione, atteggiamento che talvolta registriamo anche nell’attività consiliare; la documentazione viene rilasciata in tempi stretti impedendo l’analisi approfondita, le risposte alle interpellanze ed interrogazioni sono spesso parziali e superficiali.
Così facendo, viene limitata l’azione di opposizione. Ci troviamo costretti a ricordare che la trasparenza è condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, dei diritti civili, politici e sociali, integra il diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di una amministrazione aperta, al servizio del cittadino.