BENI CONFISCATI ALLA MAFIA: MANCATA OTTEMPERANZA DELLA LEGGE E SILENZIO ASSOLUTO
Consultando l’Osservatorio sui Beni confiscati alla criminalità organizzata in Toscana, nell’elenco dei beni già destinati, risultano quattro beni confiscati e dati in gestione al Comune di Rosignano Marittimo (due aziende, un appartamento, un fabbricato industriale). L’articolo 48 comma 3 lettera c del Codice Antimafia (D.Lgs. 159 2011) prevede che gli enti territoriali devono provvedere a formare un apposito elenco dei beni confiscati ad essi trasferiti, da aggiornare con cadenza mensile. L’elenco, reso pubblico nel sito internet istituzionale dell’ente, deve contenere i dati concernenti la consistenza, la destinazione e l’utilizzazione dei beni nonché, in caso di assegnazione a terzi, i dati identificativi del concessionario e gli estremi, l’oggetto e la durata dell’atto di concessione. Di questo elenco sul sito web del Comune di Rosignano non vi è traccia. Il Codice Antimafia è preciso sulla tipologia delle informazioni che devono essere inseriti in elenco per garantire che effettivamente il dato sia trasparente e accessibile. Come mai non si è provveduto a pubblicare i beni confiscati? Ricordiamo che la mancata pubblicazione comporta responsabilità dirigenziale ai sensi dell’articolo 46 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33.
Chiediamo con la nostra mozione quindi che sia pubblicato, con facile reperibilità, l’elenco dei beni immobili confiscati e trasferiti al patrimonio dell’ente, in formato aperto, al fine di consentire la fruibilità totale da parte dei cittadini e di chiunque voglia utilizzarli, senza restrizione di sorta, con la possibilità di essere utilizzati, come previsto dal Codice Antimafia. Questo non va inteso solo come l’adempimento di un onere amministrativo, ma come un’opportunità di “buon governo” del territorio. La conoscibilità e la piena fruibilità dei dati, delle notizie e delle informazioni sui patrimoni confiscati non possono che essere considerati elementi di primaria importanza. Ci auguriamo che la “svista” sia corretta senza indugio. La trasparenza in merito a questo deve essere totale. Concludiamo ricordando che sullo stesso argomento avevamo presentato un’interpellanza, che chiedeva i dettagli dei beni confiscati, alla quale non è MAI stato risposto, ma che ripresenteremo nuovamente.
Potete trovare la nostra mozione sul sito web nell’apposita sezione degli atti da noi presentati.