Un ricorso al tar della Toscana per l’annullamento del decreto del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che ha rinnovato l’autorizzazione integrale ambientale (AIA) dello stabilimento Solvay a Rosignano.

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Riportiamo l’Articolo da agenziaimpress.it:

Non si placa la controversia sullo stabilimento al centro delle mire ambientaliste che criticano l’impianto che, con i suoi scarichi in mare, crea artificialmente le note ‘spiagge bianche’.

A presentare il ricorso il fondo Bluebell Capital Partners insieme a WWF Italia, Project Zero (organizzazione che si batte per la salvaguardia dei mari e che vanta tra i suoi ‘ambasciatori’ celebrità come Sienna Miller, Slash, Cara Delevingne e Liv Tyler), la onlus Medicina Democratica e cittadini di Rosignano, guidati dall’ecologista Maurizio Marchi.

Il ricorso punta su tre motivazioni: in primo luogo la presunta violazione da parte di Solvay della linee guida europea e nazionale che vietano l’accumulo localizzato di solidi sospesi sversati a mare. In secondo luogo il presunto eccesso di potere delle autorità italiane per carenza di istruttoria da parte del Ministero che ha rilasciato l’autorizzazione senza che fossero stati esaminati tutti gli elementi utili a valutare i pericoli per l’ambiente e per la salute. Infine il potenziale conflitto di interesse di Cingolani per aver firmato un decreto che avvantaggia una società (Solvay), con cui, da dirigente di Leonardo, aveva concluso una joint-venture.

Il rinnovo delle concessioni alla Solvay fu autorizzato dai predecessori di Cingolani

“Questo ricorso al TAR rappresenta un’iniziativa senza precedenti che dimostra come investitori attivisti attenti alle tematiche ambientali e sociali (Bluebell Capital Partners), organizzazioni no-profit che si occupano della tutela dell’ambiente (WWF Italia, Progetto Zero) e della salute (Medicina Democratica) e le comunità locali (Maurizio Marchi e i cittadini di Rosignano che hanno aderito all’azione legale) possano, anzi debbano, lavorare insieme per la difesa del nostro ambiente”, conclude la nota.

“Il processo di produzione di soda a Rosignano è sicuro e conforme alle normative europee e italiane”, ha replicato in passato alle accuse Solvay.

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