LA RISPOSTA DEL SINDACO ALL’INTERPELLANZA SULLA GESTIONE DELLA PISCINA COMUNALE
Ci siamo occupati della problematica gestione della Piscina Comunale più volte, a gennaio, poi a luglio con un’interpellanza, mettendo in evidenza, al fine di informare il Comune di Rosignano, sulle inadempienze da parte del concessionario Sport Management, come docce fredde nei mesi invernali, manutenzione assente o scadente, aerazione guasta frequentemente, vetri rotti e pericolanti, porte senza maniglia, muffe negli spogliatoi, nonchè problemi circa l’inquadramento contrattuale dai lavoratori della piscina.
Abbiamo cercato di rompere l’inerzia dell’amministrazione comunale sollecitando interventi mirati a far rispettare i termini della concessione, con lentezza finalmente l’amministrazione si è mossa, rispondendo al nostro atto il Sindaco Donati ci comunica di aver fatto eseguire dei sopralluoghi, rilevando la parziale inadempienza degli obblighi previsti dal contratto, confermando quindi che la nostra azione era corretta.
Il Comune ha formalmente diffidato la Società Sport Management ad adempiere, entro 120 giorni, a tutti obblighi contrattuali, compresi quelli previsti dai Contratti Nazionali di Categoria e dalle norme in materia di previdenza e sicurezza del personale addetto alla piscina, pena la risoluzione del contratto.
Apprendiamo con sollievo che l’Amministrazione comunale comunica di essere intenzionata a garantire la qualità dei servizi e le peculiarità sociali e sportive della piscina comunale, in un’ottica di sviluppo e potenziamento dello sport per tutti, per riuscirci però servirebbe maggiore attenzione e solerzia nel verificare il rispetto dei termini stipulati con i concessionari delle strutture pubbliche, e maggiore rigore qualora vi siano inadempienze: al punto 13.4 del capitolato di gara per l’affidamento della gestione della piscina comunale si specifica che qualora la Ditta concessionaria non risulti in regola con gli obblighi di cui sopra l’Amministrazione Comunale procederà alla risoluzione del contratto, perché, pur avendo riscontrato inadempienze, si concedono ulteriori 120 giorni, anziché far valere un’immediata risoluzione del contratto secondo i termini scritti dal Comune stesso?
Il timore, la riflessione che potrebbe nascere, è che nel dilazionare ulteriormente la risoluzione del contratto, l’amministrazione comunale mostri ulteriore debolezza, inviando un “messaggio” che autorizzi i concessionari ad adempiere con estrema superficialità; i molteplici disservizi subiti dagli utenti, i problemi di inquadramento del personale della piscina non meritano forse una risposta severa piuttosto che favorevolmente dilazionatoria?
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